L’analisi statistica per la previsione dell’andamento tecnico del fondo sanitario

Al fine di supportare gli organi di governo di un fondo sanitario nelle decisioni strategiche è necessario che questi possano appoggiare le proprie scelte affidandosi, anche, a strumenti di misurazione dei dati (consumi, prestazioni, andamenti…). La valutazione dei dati statistici, relativi alle serie storiche dei servizi erogati dal fondo, è certamente il più importante tra questi. Per semplificare: sulla base del passato si potrà disegnare il futuro.

Per fare ciò il fondo sanitario dovrà dotarsi di un sistema di analisi che possa offrire proiezioni valide a 3 o 5 anni. L‘orizzonte temporale di 10 anni appare eccessivo alla luce delle mutazioni economiche e sociali di questi ultimi anni, si tratterebbe di una dato difficilmente sfruttabile.

Il ricorso a studi di attuari in grado di svolgere un’approfondita misurazione dei dati e conseguenti proiezioni è la soluzione ottimale. Tuttavia, per l’effettuazione di controlli periodici “a portata di mano” è importante capire come strutturare ed attivare una propria analisi interna.

Prima di tutto è necessario definire un sistema di prestazioni, coerente con la platea degli iscritti, che comporti una serie di verifiche su:

  • dati anagrafici degli assistiti
  • comportamenti degli assistiti
  • flussi operativi interni al fondo
  • criticità di sistema e dei sistemi….
  • Questa prima attività di controllo e di conoscenza può essere rilevante anche per i Fondi assicurati che, così facendo, acquisiranno conoscenza e potere contrattuale rispetto al proprio gestore assicurativo.

    In un secondo tempo sarà necessario profilare la propria popolazione in esame sia dal punto di vista della profilazione anagrafica che delle caratteristiche tecnico-sanitarie. Questa profilazione potrebbe comprendere un’analisi del bisogno reale ma anche percepito dall’utenza. Da una parte quindi lo studio di dati statistici come le “classiche” tavole di mortalità, dall’altra l’avvio di analisi interne attraverso l’invio di questionari per capire le richieste dell’utenza stessa.

    Si potrebbe pensare che quest’ultimo percorso sia più adatto ad un fondo autogestito che assicurato. Non è propriamente vero. Infatti, la miglior conoscenza del fondo aiuta tutti i fondi sanitari, al netto delle loro modalità di gestione. Certo è che la traduzione dei risultati in operatività rischia di essere se non ostacolata quanto meno più lenta in una configurazione assicurata. Del resto, l’assicuratore dovrà anche lui valutare la rischiosità sull’andamento tecnico delle nuove scelte del fondo. In ogni caso questa seconda fase non è da sottovalutare poiché potrebbe costituire un impegno (tempo e impego di risorse) rilevante per il fondo.

    Infine, la terza tappa è la creazione dello strumento stesso. La qualità ed il ridotto margine di errore delle proiezioni saranno intimamente legati alla precisione dei dati forniti e delle analisi preliminari eseguite. Volendo dotarsi di uno strumento che superi le “semplici” tabelle pivot di Excel va specificato che, per quanto limitato sia lo strumento, la sua creazione non è a portata di tutti. Infatti, il lavoro di design e scrittura dello strumento, solitamente programma/software, richiede competenze specifiche ed esperienza sia nel campo informatico che in quello della matematica statistica.

    Per concludere possiamo affermare che possedere uno strumento interno di misurazione dei dati e dell’andamento del proprio fondo è sicuramente un’arma in più per lo stesso. Non si tratta qui di pensare lo strumento quale una “sfera di cristallo” quanto piuttosto di porsi l’obbiettivo di sbagliare il meno possibile!

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